A mio avviso è la miglior mini PLEXI sul mercato. Ho aspettato più di un anno per recensirla, perchè ho voluto testarla in maniera molto profonda ed accurata, senza farmi trasportare dalla GAS del momento, e sono giunto alla conclusione che la Marshall Studio Vintage è un amplificatore assolutamente da avere.
Tutti gli appassionati di chitarra sanno che l’amplificatore che ha guidato la rivoluzione del rock fu il Marshall Super Lead 1959. La Studio Vintage prende quel suono leggendario e lo racchiude in una testata da 20 watt e poco più di 9 kilogrammi di peso. Esteticamente richiama la tanto amata Plexi, ma se pensate di avere una vera Plexi tra le mani vi sbagliate, in quanto il progetto elettronico è leggermente diverso, proprio per poterlo adattare a questo nuovo formato. Dal punto di vista sonoro è molto aperta e morbida rispetto ad una Super Lead ma questo non è necessariamente un male, anzi per alcuni contesti la ritengo addirittura migliore e più gestibile. Con questa testata avrete la grana satura del blues ed i lead taglienti del rock: l’iconico suono Plexi.
La Studio Vintage ha quattro ingressi separati con possibilitá di collegarli insieme per sfruttare al massimo i controlli di volume ad alta e bassa sensibilità, ha un equalizzatore a 3 bande Bass, Middle, Treble e un controllo Presence. Ha due switch, uno per l’accensione e l’altro di commutazione per poter passare dallo standbye centrale alla potenza di 20 e di 5w. Sul retro troviamo un loop effetti attivabile con un interruttore, un’uscita DI e gli ingressi per gli speaker con le varie impedenze. All’interno ci sono 5 valvole: 3 ECC83 e 2EL34. Viene venduta insieme alla sua cassa speaker a 1 cono o a 2 coni su una struttura verticale, ed ha al suo interno i nuovissimi V-Type di casa Celestion.
Essendo un amplificatore che ci restituisce moltissime sfaccettature sonore, il suono viene influenzato in maniera determinante dagli speaker a cui lo colleghiamo. Io ho sostituito i coni originali con due Greenback made in England degli anni 90, e la pasta sonora è cambiata in maniera significativa. Quindi sará molto importante la scelta del cabinet alla quale la andrete a collegare. Secondo la mia personale opinione è un amplificatore definitivo.
Pro:
suono: vi permette di raggiungere sonoritá classiche dal blues al Rock. È possibile avere un suono tagliente al limite del break-up, ma anche morbido e rotondo grazie ai volumi Normal e Treble e ai suoi 4 ingressi. Non è un amplificatore hi-gain ma è possibile spingerlo con un classico tube-screamer o un boost; Leggerezza: appena 9 kili di peso; potenza: i 20w ti permettono di far lavorare le valvole in maniera ottimale e di spingerlo a dovere sia in studio di registrazione sia durante il live. Sembrano pochi 20w ma potrete pettinare chiunque; loop effetti; estetica Vintage.
Contro:
prezzo: decisamente alto, ma in linea con il mercato, stiamo sempre comprando un Made in UK, che ha il suo valore soprattutto oggi dove la corsa al risparmio costruttivo ha spostato le produzioni nell’est asiatico; mono-canale: il fatto che sia una testata mono canale potrebbe renderci difficile la vita nei live, ma per gli esperti della manopola volume sulla chitarra questo non sarà necessariamente un problema. C è da dire che si sposa molto bene con moltissimi pedali overdrive per avere un controllo del suono anche durante il concerto.